SOCRATE PER IL RITORNO AL
MERITO. PAGELLE, GIUDIZI E VOTI SUI POTENTI DELL'ECONOMIA DUE
INIZIATIVE A CUI PENSO GUARDANDO LA LUNA E LE STELLE... SIAMO LIBERI
O CAPORALI?
 
di Cesare Lanza
In una mite sera di giugno, come
succede spesso alle persone anziane, stavo a rimirare le stelle e la
luna, per una volta lontano dalla televisione, dai libri, dal
computer, dalla moglie e dalle figlie, dalle chiacchiere con gli
amici.
Solo, un po' leopardianamente, con le mie riflessioni,
le mie malinconie, i ricordi, le fantasie. Pensavo a tutto e a
niente, come si dice. Per me, tra tutti gli attimi fuggenti di
estasi o di felicità o di semplice serenità che la vita a volte ci
concede, certamente è uno dei più affascinanti questa solitudine
breve e pacata, per me rara, lontana dai fastidi, dalle volgarità,
dagli obblighi quotidiani. Non so se a voi accada la stessa cosa: si
fissa il cielo senza concentrarsi su niente, poi da soli, evocati da
chissà quali suggestioni della mente, si fanno avanti i pensieri più
diversi, a volte gli amori, a volte i rimorsi, quasi sempre i figli,
in modo tenue il mistero della vita, le tentazioni vincenti e
respinte, le speranze, quando ci sono, per il futuro. Quella sera,
subito, mi venne in mente un mio caro amico, Rino D'Anna, un grande
disegnatore ricco di bonario umorismo, purtroppo ora scomparso. Era
venuto a trovarmi a Cortona, dov'ero in vacanza, e dopo cena gli
chiesi se volesse fare una passeggiata, o giocare a carte, o
accendere la televisione. Sono passati, se non sbaglio, venticinque
anni. E all'epoca (forse qualche energia mi è rimasta ancora adesso)
ero nevroticamente convinto che ogni minuto non dovesse essere
"sprecato", che si dovesse essere in azione, per fare qualcosa, non
importa cosa, senza tregua. Rino - assai diverso per carattere, più
riflessivo che impulsivo - prese una poltrona, si accomodò vicino a
me, e mi disse, sorridendo: "Prendiamoci un a mezz'ora per noi e per
la natura. Guarda che notte meravigliosa, com'è incantevole il
cielo, la campagna toscana..." Ubbidii. I miei cani di allora, un
alano arlecchino e un corso, vennero ad accucciarsi ai nostri piedi,
in pace anche loro. La mia compagna (Antonietta, un amore appena
acceso), incinta della nostra prima figlia, venne a sedersi a
qualche metro di distanza, con un libro in mano. Eravamo in
giardino, nessun rumore molesto: solo il frinire dei grilli, le
cicale, il verso di un a cornacchia.
In quei giorni, mi
trovavo in un a fase delicata della mia vita: si apriva un nuovo
capitolo della mia vita privata, contrastata tra affetti diversi, ed
erano imprecise le prospettive per il futuro. Ma in quegli attimi
fuggenti, vicino al mio amico, un uomo forte, equilibrato, mi
sentivo tranquillo, pronto ad affrontare qualsiasi difficoltà. Era
emozionante, ma anche rassicurante, la luce piena della luna; era
riposante la leggera brezza, un sospiro lieve, che arrivava dalle
colline.
Venticinque anni dopo - un quarto di secolo! - e
cioè in una sera di qualche giorno fa, ero in solitudine, non c'era
nessun amico al mio fianco. Il mio amico, Rino, se n'è andato tanto
tempo fa: forse ha scoperto il mistero della vita, chissà, forse è
stato inghiottito, come propendo a credere, dal non senso assoluto.
Quanto sono lontani i miei, pochi, veri amici viventi. Antonietta
c'è sempre, ma non è più con un libro in mano, vicina a me, come
quella sera in Toscana. Ci sono altri cani: tre labrador, la nonna
la mamma, pelo di colore chiaro, e l'ultimo cucciolo, nero; e una
barboncina vecchia e inquieta com'era in giovinezza, beata lei.
Questa volta ero in un terrazzo e non in giardino, ma la situazione
era assai simile: stelle, luna luminosa, un rispettoso venticello:
in più gli assordanti gabbiani che rallegrano, o infestano, Roma, e
prima o poi ne diventeranno i padroni, come gli uccelli del celebre
film di Hitchcock.
Perché scrivo tutto questo?
Ebbene,
questa è la mia sincera risposta. Vi scrivo tutto questo per
trasmettervi l'energia di qualche impalpabile sensazione. Anziché
vagare in libertà anarchica e in lucida follia come di consueto, i
pensieri mi hanno portato rapidamente a concentrarmi sulle due
iniziative, che con l'Attimo abbiamo da poco intrapreso, e che mi
danno ancora un pizzico di gioia di vivere, per fortuna condivisa da
altri. La prima è il movimento di opinione, assolutamente
libertario, "Socrate 2000. Ritorno al merito". Continuano ad
arrivarci a centinaia le adesioni, sperate certo, ma anche
inaspettate. Non ha ancora formalmente aderito, ad esempio, ma mi ha
incoraggiato con parole brusche e concrete un personaggio come Carlo
De Benedetti. Presto le adesioni saranno mille e allora lancerò la
prima iniziativa di Socrate 2000, estemporanea e bizzarra, in linea
con la follia - non priva di metodo, permettetemi - che a volte mi
conforta, come unica compagnia.
Credo fermamente nelle
potenzialità di questo nostro movimento. Credo che sia unico al
mondo! E' senza fine di lucro e non chiedo agli iscritti neanche un
euro. Chiunque dev'essere padrone assoluto della propria libertà:
non mi importa delle convinzioni politiche, religiose, della razza,
del censo, della cultura, degli studi o del lavoro, delle origini,
non mi interessa niente di niente. Il movimento è apolitico e non
dovrà mai diventare un partito o parte di un partito. Dovrà restare
sempre totalmente libero. Ci deve unire un solo legame: la
convinzione che sia indispensabile ritornare al merito, trovare
spazio, nella nostra società, per i meritevoli, soprattutto per i
più giovani. Attualmente i giovani trovano quasi ogni strada
sbarrata da scorretti competitori: ovvero coloro che dispongono di
raccomandazioni e spinte, a prescindere dal merito. Basta - diciamo
- alle raccomandazioni e agli abusi di potere. Non credo affatto -
non sono un utopista - che questo fenomeno (una debolezza insita
nell'animo umano, storicamente, in qualsiasi epoca e in qualsiasi
Paese) possa essere annientato. Ma frenato, ridimensionato sì. Largo
ai nostri giovani, largo a un futuro migliore! Perché è inevitabile
che, se non ci sarà un ridimensionamento di questa piaga, i nostri
giovani seguiranno una di queste tre strade, tutte e tre non
augurabili: a) alcuni tra i migliori, in possesso delle risorse
necessarie, se ne andranno, sdegnati, all'estero all'estero; b) la
maggior parte, si rifugeranno come "bamboccioni", ma per colpa
nostra e non per colpa loro, nel cortile di famiglia; c) altri
infine, visto l'andazzo, si adegueranno al malcostume dilagante e a
loro volta cercheranno il ministro o il prelato, l'assessore o
l'imprenditore, l'amante o l'amico disponibile a dare una mano per
competere con gli altri raccomandati...
Iscrivetevi! E'
paradossale che sia io, in età senile, a dare impulso a questo
movimento. Desidero trovare giovani e comunque adesione e sostegno
da parte di chi abbia idee ed energia per diffondere questo unico,
nobile e sacro, valore per cui ci battiamo: il merito. Con la mia
stessa passione, se possibile, ovviamente, anche superiore. Finora,
(per queste iniziative) ho individuato tre quarantenni o poco più, e
sono contento di citarli, anche come riferimento: Tony, al mio
fianco da vari lustri, "impallato" soprattutto sull'economia;
Giorgia, la mia secondogenita, fuori di testa ormai per il merito;
e, spero stabilmente, l'inquieta Ilaria, anche lei preziosa per le
documentazioni su Socrate.
Ma dove sono i ventenni, i
trentenni? I maghi e gli specialisti di Internet? Lì ormai avviene
tutto. Il risultato dei quattro referendum lo conferma. Assenti i
mass media, esplosivo il web. Giovanotti e giovanotte, datemi una
mano. Si pensa al vostro futuro. Io e quelli della mia età abbiamo
già cantato le nostre canzoni...
La seconda iniziativa, meno
ideale e più giornalistica, è quella di trattare il mondo
misterioso, impervio, ferocemente potente dell'economia e della
finanza con parole divulgative, chiare. Voti e telegrafiche pagelle.
Da sempre, il vero Potere nel mondo è quello economico. Il denaro è
sopra tutto e dietro tutto. E l'iniziativa (trattare questo mondo da
pari a pari, senza complessi di sudditanza o di convenienze) è
un'altra, disperata e probabilmente impossibile, impresa. Perciò mi
diverte. Sto ricevendo consensi, dissensi, perplessità, obiezioni,
contrasti, incoraggiamenti, chiacchiere. E dal momento che il
divertimento a volte prende la mano, ho deciso di stilare e far
stilare "classifiche" anche su argomenti, personaggi, territori
assolutamente diversi, importanti e stravaganti. E tutti - siamo
liberi o caporali? - siete invitati a partecipare, se ne avete
voglia: intervenendo (dai santuari dell'economia alle frivolezze
della musica e del calcio) su ciò che pubblichiamo e anche, a vostra
scelta, su altro. Qualsiasi altro argomento. L'economia e il denaro
sono il Gotha, abitualmente inavvicinabile. In un'altra sezione c'è
spazio per tutto. Tutto. Qualcuno vuole mandarci la classifica delle
farfalle più preziose? O dei mari più e meno contaminati? O degli
alberghi più attraenti e cari e di quelli attraenti e meno
dispendiosi? Del numero di donne conquistate da Casanova, da Michael
Douglas, da Cassano e da altri seduttori?... Ogni classifica -
stilata con un po' di competenza - è ben accetta. Avanti c'è posto.
cesare@lamescolanza.com
16-06-11
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