GRANDE FRATELLO : INTERVISTA A DUE PERSONAGGI
GF : Una trasmissione, un talk show, o cosa altro? Ci risponde
Andrea Spadoni, giornalista toscano, musicista,
scrittore, autore televisivo, diplomato allo Studio 254 di
Cesare Lanza, e che è diventato popolare grazie al Grande
Fratello, settima edizione : -”Il Gf è un gioco, uno show. Un
reality show. Il primo che sono riusciti a mettere in piedi e
trasmettere in televisione. Un meccanismo dove si scontrano le
personalità dei concorrenti, le debolezze, i caratteri, i punti di
forza che determina una gara a eliminazione, decisa dai
telespettatori per mezzo del televoto. Per i concorrenti è anche un
microcosmo, un sogno. Un pezzettino di vita, vissuto come dentro una
scatola magica. Una prova di carattere.”
Abbiamo dunque intervistato Andrea e messe a confronto le sue
risposte con quelle di Massimo Rinaldi, psicologo e psicoterapeuta.
Ecco che cosa ci dicono riguardo al tanto contestato eppure tanto
amato Grande Fratello :
1) Una definizione per il GF, o Grande Fratello. Si tratta, a suo
parere, di un interessante esperimento dal punto di vista
psicologico e sociologico?
MASSIMO RINALDI – No. L’unico esperimento è stato quello iniziale,
di verificare se davvero avrebbe fatto audience! Lo spettacolo è
costruito, guidato, credo che questo sia un fatto acquisito. E’
comunque uno spettacolo e tutto è finalizzato a questo. Non è uno
“spettacolo verità”, come del resto non lo sono anche altre
trasmissioni, apparentemente tali: conosco persone che vi hanno
partecipato a pagamento, recitando la parte prescritta, e non
entrandoci nulla con la storia raccontata. Nella storia della
psicologia ci sono stati esperimenti del genere per vedere gli
effetti della pressione del gruppo sul comportamento individuale,
come, ad esempio, quello di F. Zimbardo, psicologo americano,
riportato in TV da Quark di Piero Angela alcuni anni fa. Non mi
sembra questo il caso, invece.
ANDREA SPADONI – “Grande Fratello” è certamente anche un
interessante esperimento psicologico e sociologico. Ogni edizione
vediamo varcare la fantomatica “porta rossa” ragazzi con tante
storie diverse, anche difficili, messi a confronto con realtà
opposte alla loro. Con Grande Fratello si studia anche la società di
oggi e spesso si hanno risposte interessanti su quelli che sono i
trend e i codici del linguaggio del momento. Con il passare delle
edizioni e la ripetitività della casistica, ovviamente, questo
aspetto si è un po’ perso. Infatti Grande Fratello deve restare
soprattutto un gioco per i concorrenti, che gareggiano per
aggiudicarsi un ricco montepremi e uno show televisivo”.
2) Si parla spesso di “seduzione televisiva”… in che modo programmi
come Gf e Uomini e donne “seducono” il pubblico, a suo parere, e di
che “meccanismi”, se possiamo definirli così, anche psicologici si
avvalgono?
MASSIMO RINALDI – Anzitutto, il meccanismo dell’identificazione. La
gente vuole identificarsi con i personaggi, vivere una realtà
diversa da quella della propria quotidianità, evadere, almeno
attraverso l’immaginazione. E’ un meccanismo quasi universale, però
l’oggetto dell’identificazione, la “scelta del personaggio” col
quale identificarsi – badi bene: si tratta di un meccanismo
involontario e inconscio, la scelta non è cosciente – dipende dalla
personalità del soggetto che sceglie. Ci si può identificare con
personaggi aggressivi, oppure generosi, o ingenui, o seduttivi, o
più ricchi di noi, o più abili, o più spregiudicati, ecc. ecc.
Ognuno è libero di sognare come crede, e sceglie, involontariamente,
il contenuto e i personaggi del proprio sogno. Si proietta nella
dimensione desiderata, o temuta, o comunque capace di suscitare
attrazione. Succede anche con i serial TV, sul tipo del vecchio
Dallas, o simili. Nel GF i protagonisti sono gente comune, più
simile allo spettatore, nonostante vivano la dimensione della fama e
del protagonismo. Perciò, a fianco all’identificazione, si può più
facilmente pro
newnotizie.it, 11-03-10
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