In onda stasera venerdì 26 novembre alle ore 20.30 su Gold Tv Italia
e domenica 28 novembre alle 17.45 su Gold sat (856 e 903 del
pacchetto Sky)
STUDIO 254 SHOW:
“BUONSENSO O FOLLIA?”. FRANCESCO
PANNOFINO: “COME ATTORE SONO PIÙ FOLLE CHE COME DOPPIATORE, PERCHÉ
UN DOPPIATORE PER FAR BENE IL PROPRIO LAVORO DEVE METTERSI A
SERVIZIO DEL FILM”

Quale è il vero motore della vita? È la follia o il buonsenso a
spronare le donne e gli uomini ad agire? Ed è proprio vero che solo
se un po’ folli gli artisti possono considerarsi veramente tali?
Se ne parla nella nuova puntata di Studio
254 Show – trash o qualità? la
trasmissione televisiva realizzata dagli studenti dell’accademia di
Cesare Lanza, in onda tutti i venerdì alle ore
20.30 su Gold Tv Italia e la domenica alle 17.45 su Gold sat (856 e
903 del pacchetto Sky).
Buonsenso o follia saranno,
dunque, i temi della discordia, che come sempre vedranno
contrapposte le squadre di opinionisti presenti in studio.
Ospite d’onore della serata l’attore e doppiatore Francesco
Pannofino, che in un’atmosfera surreale, doppiando live un
allievo dell’accademia, ha ricreato una scena del celebre film Forrest
Gump di Robert
Zemeckis, nel quale era proprio la voce di Forrest, interpretato
magistralmente da Tom Hanks.
Pannofino, noto al grande pubblico per la serie Boris -
nella quale interpreta il regista Renè Ferretti – e lo spot di una
celebre società telefonica, ha risposto con la consueta
disponibilità e simpatia alle domande dei ragazzi ripetendo quanto
sia importante la scuola del teatro per qualsiasi professione legata
al mondo dello spettacolo.
Ma
cosa ne pensa Pannofino di buonsenso o follia?
“La follia è necessaria, però sempre meglio che sia controllata!
Come attore sono più folle che come doppiatore, perché il doppiatore
per far bene il proprio lavoro deve mettersi a servizio del film.
L’attore, invece, ha un margine d’azione più ampio”.
A
chi gli ha chiesto se abbia mai desiderato identificarsi con gli
attori che doppia, uno per tutti George Clooney, Pannofino ha
dichiarato di essere felice di quello che è e di quello che fa.
“Forse - ha sottolineato con ironia - mi piacerebbe avere il loro
conto in banca…, ma in Italia il mercato cinematografico è
assolutamente differente”.
Tante le curiosità, soprattutto sul mestiere di doppiatore. “Due
sono le scuole di doppiaggio – ricorda Pannofino -, una che spinge i
doppiatori a compiere le stesse azioni che fanno gli attori in
scena, l’altra, più tradizionale, per la quale i doppiatori prestano
ai personaggi solo la voce. Io appartengo alla seconda scuola”.
Come sta vivendo questo momento di particolare notorietà?
“La serie di Boris, ma soprattutto lo spot della Tim mi hanno dato
una popolarità fortissima, mi fermano per strada per chiedermi
qualsiasi cosa. Ma faccio questo mestiere perché lo amo molto,
quindi per me l’affetto del pubblico, in tutte le sue
manifestazioni, è fondamentale”.
26-11-10