Dietro il velo dell'indifferenza
La bella attrice sarda Barbara Simona Lay Lecca sceglie Cinemecum per gridare il suo no ai molteplici pregiudizi del mondo dello spettacolo. E si rivolge alle donne per parlare della malattia che l’ha colpita. L’intervista. di M. E. T.

Barbara Simona Lay LeccaBarbara Simona Lay Lecca
Barbara Simona Lay LeccaBarbara Simona Lay Lecca

Torna a casa per curare la malattia. E’ successo alla bella scenografa e attrice sarda Barbara Simona Lay Lecca da anni impegnata nel mondo del cinema a Roma, colpita da una patologia cronica e incurabile, come l’endometriosi.

La stessa, che non ha risparmiato l’indimenticabile Marylin Monroe, anche se al tempo “le cure non erano le stesse”. Barbara Simona Lay Lecca ha scelto di raccontarsi tra sofferenza e cinema a Cinemecum.

Ci può spiegare l’accaduto?

Ho scoperto il giugno scorso questa malattia, prima di allora non ne conoscevo nemmeno l'esistenza. Si tratta dell'endometriosi, è cronica e complessa, originata dalla presenza anomala del tessuto che riveste la parete interna dell’utero, endometrio, in altri organi quali ovaie, tube, peritoneo, vagina, intestino, provocando sanguinamenti interni, infiammazioni croniche e tessuto cicatriziale, aderenze ed infertilità. Si stima che circa il 10% delle donne in Europa sia affetto da endometriosi.
La causa non è stata ancora chiarita, fattori genetici e sostanze inquinanti, come ad es. la diossina, aumentano la predisposizione all’ endometriosi. E' una malattia benigna ma spesso progressiva, anche la sterilità può esserne una conseguenza. Raramente particelle della mucosa vengono trasportate attraverso le vie linfatiche (ad es. nell’ombelico) o attraverso le vie ematiche (ad es. nei polmoni). Ciò può alterare la funzionalità degli organi colpiti e determinare sintomi tipici come dolori renali, dolori durante la defecazione o la minzione. Così pure è possibile la comparsa di coliche o di dolori diffusi al basso ventre. Ho subito un intervento, nel quale mi sono stati asportati i tessuti anomali di endometrio che avevo anche nell'intestino, ho scoperto la malattia perché credevo di avere dei problemi intestinali o una gastrointerite curata male.

Lei è un’attrice e una scenografa. La patologia indicata quali ripercussioni ha avuto nel suo lavoro dietro le quinte e di attrice?

Per il momento nessuna, per il semplice fatto che l'ho tenuta nascosta, avevo paura che fosse vista come un limite alla mia professione. Io stessa non capivo cosa fosse e quindi c’è voluto del tempo per accettare la cosa, dopo l'intervento sono stata abbastanza bene, forse mi ero anche illusa che l'intervento fosse stato risolutivo, il mese scorso sono tornati i dolori, al ventre alla schiena (non riuscire a stare seduti in nessuna posizione) un senso di stanchezza e pesantezza perenne, che mi hanno ricordato che non esiste una cura, bisogna esserne consapevoli per andare avanti, senza permettere che questa intralci la nostra vita.

Perchè non ho voluto parlarne prima? Per vergogna? Per non essere vista come una "malata"?
Sì, forse. E' difficile oggi farsi strada nel mondo del lavoro, se si danno anche dei pretesti per essere "esclusi" è la fine. Poi, ho capito quanto è importante la prevenzione e la conoscenza della malattia, ed ho pensato che se nel mio piccolo posso contribuire a questo lo devo e voglio fare. Per me e per le altre donne che magari non hanno una possibilità come questa che offrite voi di Cinemecum.

Una malattia questa di cui soffriva anche Marylin Monroe... una linea rossa comune?
Beh se questa linea rossa vorrebbe dire avere la fortuna che ha avuto Marylin ne andrei ben fiera! Ecco lei è stata l'esempio di come niente può intralciare il proprio percorso se ci si crede veramente e se le persone mettono da parte stupidi pregiudizi. Credo comunque di avere la fortuna di poter avvalermi di medicinali che al tempo della Monroe non esistevano. Comunque spero che sia di buon auspicio questa affinità con lei.

Che messaggio vuole lanciare al mondo del cinema?
Al mondo del cinema, al mondo dello spettacolo in generale, vorrei dire di avere meno pregiudizi, e non mi riferisco solo alla malattia, esistono pregiudizi di ogni tipo in questo mondo, il cinema che non vede di buon grado chi ha fatto tv, la tv che snobba spesso chi viene dal teatro, insomma date la possibilità di dimostrare alle persone cosa sanno e quanto valgono (se valgono) e in base a questo affidate o meno degli incarichi.

Adesso sta meglio, ha ripreso a lavorare, che progetti ha?
Sono tornata a vivere a Roma dopo sei mesi in Sardegna dai miei, nella mia terra d’origine, ho recitato a teatro ne "La Berlusconeide" di Cesare Lanza, dove recitavo in lingua sarda ed ho avuto il piacere di duettare con Benito Urgu il suo celebre successo "gambale twist". Dopo lo spettacolo Cesare mi ha proposto di tornare a lavorare con lui nelle sue attività , tra le quali L'accademia di spettacolo "Studio 254", è un lavoro che mi piace molto anche perché il tema dei giovani che intraprendono la carriera attoriale e/o registica, autoriale mi è molto caro,visto che l’ho fatto.

In programma c’è un corso di dizione di Fioretta Mari?
In questo momento oltre ai corsi ordinari lo “Studio 254” ha organizzato un workshop di recitazione con Fioretta Mari che si terrà venerdì 26 e sabato 27 marzo. Credo che la signora Mari non abbia bisogno di presentazioni, è una delle acting coach più famose in Italia, che viene dal teatro ma ha spaziato in tutti i campi e può dare insegnamenti sulla recitazione riguardante tutti i campi.

cinemecum.it, 18-03-2010





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