Ha da poco festeggiato i suoi primi
cinquant'anni di carriera giornalistica
e ora la sua vasta esperienza è a disposizione dei giovani
CESARE LANZA : "NELLA MIA ACCADEMIA NASCONO GLI AUTORI TIVU' DI
DOMANI"
Il giornalista apre le porte del suo Studio 254, centro per giovani
talenti che sognano di lavorare con i "grandi" del piccolo schermo
di Erika Gatto
Roma - Dicembre.
Cesare Lanza è uno tra i
personaggi più poliedrici del panorama televisivo italiano.
Giornalista, autore Tv, scrittore e, ora, anche regista (nelle sale
fino a qualche settimana fa il suo primo film La Perfezionista),
due anni fa ha festeggiato i suoi cinquant'anni di giornalismo. Dopo
i suoi primi articoli scritti all'età di quattordici anni, è stata
un'autentica escalation. Un curriculum da fare invidia. Prima
direttore di alcuni quotidiani, poi il passaggio alla Tv dove, negli
Anni Novanta, firma come autore e opinionista le sette edizioni di
Domenica In e l'edizione 2005 del Festival di Sanremo
di Paolo Bonolis. Ma non solo Rai, anche Mediaset (Buona
Domenica), libri e gioco d'azzardo: Lanza è infatti considerato
il maggiore esperto italiano di gioco d'azzardo, tant'è che
sull'argomento ha pubblicato una decina di libri tra cui La
carta più alta. Innamorato della vita tanto da esorcizzare un
infarto che lo ha colpito in estate con la frase «Voglio morire
quando lo decido io», ci parla della sua Accademia Studio 254,
un centro per giovani talenti e professionisti con il desiderio di
arricchire la propria carriera.
Perché ha deciso di aprire un'accademia di spettacolo e
comunicazione?
«Ricevo molte lettere da parte di giovani, che giurano di avere una
vocazione in merito, ma sono pessimisti perché sono convinti che per
far carriera siano indispensabili forti raccomandazioni. Questo è,
purtroppo, vero. Ma chi ha davvero una vocazione può farcela con
l'umiltà, la forza di volontà e il desiderio di imparare.
L'Accademia nasce proprio con questo intento e chi volesse
iscriversi può farlo scrivendo al mio indirizzo email:
cesare@lamescolanza.com,
leggo e valuto tutto. A gennaio 2009 lanceremo nuovi corsi».
Si investe abbastanza sui giovani?
«È preoccupante che i migliori rischino di restare al palo e che la
sfiducia blocchi ogni speranza. Ho scritto che il governo dovrebbe
dare un segnale forte. La proposta? Assumere, in Rai, azienda
considerata, vero o falso che sia, il traguardo di molti
raccomandati politici, dei giovani sulla base delle loro qualità».
Colpi di fortuna e raccomandazioni
Che idea si è fatto dei ragazzi che frequentano l'Accademia o di
quelli che scrivono sul suo blog?
«Hanno esperienze differenti, alcuni sono già giornalisti, altri
hanno alle spalle lavori interessanti. Eppure, tutti hanno deciso di
mettersi in discussione e provare a seguirmi in questo percorso».
Quanto conta il talento?
«Non ho mai conosciuto geni incompresi. Se c'è davvero talento,
prima o poi si trova la propria strada, con enorme soddisfazione,
aggiungerei».
Parliamo del colpo di fortuna o della raccomandazione?
«Il colpo di fortuna è diverso dalla raccomandazione. Il primo
consiste nel riuscire a trovarsi pronti al momento giusto, la
seconda, invece, è una sorta di resa al destino. Per qualcuno può
anche funzionare, ma se non c'è talento alla fine ci si arena
sempre».
In quale direzione sta andando l'informazione oggi?
«L'Italia accusa una situazione allarmante e la spiegazione è
semplice: non esistono più editori interessati all'editoria come al
loro unico business. Oggi dietro giornali e telegiornali ci sono
banche, finanzieri e imprenditori obbligati a perseguire, accettare
o subire politiche e strategie. Risultato? Anche l'informazione è
distante anni luce dalla realtà d'ogni giorno, dalla gente».
Quale tipo di consigli darebbe ai suoi allievi?
«Individuare bene la loro vocazione, avere umiltà di imparare e
soprattutto credere in se stessi».
Quali sono i princìpi base del buon giornalista o di un
autore Tv?
«Da libertario, sono convinto che tutto sia opinabile, ma ci sono
quattro riferimenti che ho sempre presenti: il mandato che ricevo
dall'editore, il pubblico, le leggi, la mia coscienza».
«Capisco se uno è bravo da una mail»
Se un giovane possiede un po' di talento
qual è la strada più breve per emergere?
«Non ci sono scorciatoie. Studiare e fare gavetta. Anche talenti
assoluti come Paolo Bonolis o Fiorello hanno dovuto fare tanta
gavetta perché il loro indiscusso talento fosse da tutti
conosciuto».
Da professionista, quanto impiega per capire se una persona
ha talento o meno?
«Posso essere presuntuoso? Riesco a capirlo anche da una semplice
e-mail».
Nella sua carriera ha avuto modo di lavorare con tante
persone. Con chi si è trovato meglio?
«Ho lavorato sempre con persone splendide, ma è noto il mio debole
per le donne. Comunque, i più bravi e preferiti sono quelli con cui
lavoro, in caso contrario non ci lavorerei: Paolo Bonolis e Paola
Perego».
Pilastro della comunicazione, Cesare Lanza (66 anni),
autore, scrittore e adesso anche regista, ha deciso di mettere a
disposizione di giovani e professionisti la sua vasta esperienza
fondando l'Accademia Studio 254. Nel 2006 ha festeggiato i suoi
primi cinquant'anni di giornalismo: aveva pubblicato infatti i primi
articoli nel 1956, sui quotidiani genovesi Il Corriere Mercantile e
Il Nuovo Cittadino. Poi, a soli trent'anni, era già direttore del
Secolo XIX di Genova.
VERO, 09-12-08
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