V PER VENDETTA




di Vanessa Mustari*

 

Il film che vi propongo è “V per vendetta”. Film immeritatamente uscito in sordina, è tratto da una grafic novel ed è magistralmente interpretato da Natalie Portman (Leon) e Hugo Weaving (l’agente Smith di Matrix). È ambientato in un futuro non lontano nel quale il popolo inglese, per liberare il paese dalla guerra civile, permette ad Adam Satler ed al suo partito di salire al potere rinunciando così alle proprie libertà individuali. Un duro prezzo da pagare per debellare il caos. Ma ecco che il 5 novembre V, un terrorista con indosso una maschera di Guy Fawkes, l’uomo che nel 1605 durante la Congiura delle Polveri tentò di far saltare il Parlamento, fa un discorso alla popolazione oppressa annunciando che da lì a un anno il Parlamento, ormai simbolo del marciume del paese, sarebbe esploso. Dopo il comunicato V si imbatte in Eve salvandole la vita. Da qui in poi una serie di eventi e di uccisioni sveleranno l’identità del misterioso V e tutto lo “sporco” che il regime tiene sotto al “tappeto”.

V per vendetta non piace perché un film corretto, piace perché è emozionate, è attuale, profetico forse? Un anti-eroe, un terrorista che parla di libertà, di redenzione e perché no, di vendetta. In un mondo dove pandemie non sono che falsi per sottomettere le folle alla paura, dove l’arte è fuorilegge, dove i militari sono ricchi e gli ecclesiastici pedofili, dove “diverso” equivale a “mostro”, dov’è la giustizia? Nel suo essere tragicamente un prodotto del male che tenta di distruggere, V ha senz’altro ragione su una cosa: “I popoli non dovrebbero aver paura dei propri governi, sono i governi che dovrebbero avere paura dei popoli.”

 

*Iscritta corso giornalismo, anno accademico 2009-2010  

26-11-09

 





Copyright © 2009-2012 www.studio254.it. Tutti i diritti riservati. Disclaimer