Stavamo andando a Salò? 

(Carla Maria Rossi)

 



di Michela Carpentiere*

 

1944.  L'Italia è tagliata in due dalla Linea Gotica: il nord è occupato dall'esercito nazista, il sud dagli alleati.

A fare le spese di una situazione così drammatica è ovviamente la popolazione civile, sfiancata da bombardamenti, dalla guerra e dalla repressione.

La fame e la disperazione dilagano.

Anche la famiglia Rossi è costretta a delle scelte lancinanti: il padre della piccola Carla, la protagonista del libro, decide di trasferirsi a Venezia, in territorio fascista, per ritrovare la tranquillità della sua vita di borghese agiato. La famiglia Rossi muove da Roma verso Venezia per sfuggire alla guerra e in cerca di una nuova sistemazione.

Comincia così per la piccola Carla, sua madre, suo padre e suo fratello, un esodo on the road attraverso l'Italia del 1944 su una corriera stipata all'inverosimile: una fiaba orrenda che Carla Maria Rossi rivive con gli occhi di una bambina.

Ecco allora che le sventagliate di mitra di un caccia o il fuoco dell'esplosione di una bomba, nella sua immaginazione diventano l'alito di un terribile drago, e un giovane partigiano un eroe con la spada e il mantello.

L’impatto quotidiano e costante della piccola protagonista,con la morte e la violenza fanno crescere in lei la certezza che nulla può essere costruito sull’odio.

Documento prezioso di un periodo storico fondamentale nella storia e nella memoria italiane, Stavamo andando a Salò? è una foto di famiglia non tanto sbiadita quanto mi sarei aspettata: nonostante i temi trattati infatti, la lettura  l’ho trovata  molto agevole.

Ho apprezzato il sapore di 'telefoni bianchi' o i richiami stilistici a certa letteratura romantica e non dell'epoca, che aiutano a contestualizzare e a rendere più vivo il viaggio della piccola Carla attraverso l'inferno della guerra.

 

*Iscritta corso autori tv, anno accademico 2009-2010

          



26-11-09

 





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