La vita è bella

 


di Eva Psachulia*

 

La "vita e bella" si svolge tra il 1938 e il 1945, quando finisce la seconda guerra mondiale, con l'arrivo degli americani sui loro carri armati. Ma il film non è la storia del fascismo o del nazismo e della loro cultura. È la storia di Guido, di Dora e del loro figlioletto Giosuè.

La prima parte è una classica storia d' amore.

Guido è un toscano pieno di allegria e vitalità. Con il suo amico Ferruccio lascia la campagna per cercare la felicità in città. Guido vuole aprire una libreria, Ferruccio fa il tappezziere e scrive poesie.

Guido fa il suo lavoro non si è mai occupato di politica, un giorno incontra Dora e si innamora di lei.

Dora è promessa sposa a un altro, un piccolo burocrate del regime, uno che vuol far carriera nel fascismo, ma che non ha la forza, la simpatia e la vitalità di Guido. Così anche Dora si innamora di Guido e proprio nel giorno del matrimonio di Dora con il burocrate fascista, Guido la rapisce e la porta via con sè.

Stanno insieme e dopo qualche tempo nasce Giosuè.

Passano cinque anni, in Italia sono ancora in vigore le leggi razziali. Si scopre che Guido è di origine ebrea. Così all' improvviso Dora un giorno tornando a casa e non trova più né Guido né Giosuè; sono stati portati via da un camion e sono finiti in un campo di concentramento. Dora per amore sale nel  treno che trasporta suo marito  e suo figli nell’inferno più terribile di tutti i tempi. Arrivano, infatti, in un campo di sterminio dove i bambini venivano uccisi. Dora finisce in un altro settore del lager.

Guido tiene nascosto Giosuè e gli fa credere che tutto quello che vedono fa parte di un gioco collettivo, così affrontano le prove più tremende per arrivare a vincere il primo premio, uno straordinario primo premio: un carro armato vero.  

Benigni ci racconta la tragedia dell' olocausto e tutta la crudeltà  dei Nazisti contro  gli Ebrei. Il tutto sempre lasciandoci un sorriso continuo soprattutto perche il centro del  film è un bambino. Un bambino che vive la vita, la sua spensieratezza ed innocenza, la fantasia.

Benigni ci narra il suo cammino verso la sua morte; ma il suo impegno a tenere innocente l’animo del figlio, rende il film magnifico e leggero. La tragedia, l’amore di un padre verso il proprio figlio; amore e morte, cattiveria e riscatto, bianco e nero. Tutto ciò rendono " La vita è bella " un capolavoro.

 

*Iscritta al corso personaggi nuovi per la tv, anno accademico 2009-2010

 

          

28-11-09

 





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