Il Diavolo veste Prada

 




di Cinzia Canafoglia*

 

Il Diavolo veste Prada è un film uscito nel 2006 e ha come interprete principale Meryl Streep.

È ambientato a New York e narra di una giovane ragazza appena laureata che si presenta a un colloquio di lavoro come candidata per segretaria di una donna molto potente, la direttrice della più famosa rivista di alta moda del mondo. Dopo molte esitazioni da parte della direttrice, viene assunta e comincia per lei una nuova vita, molto frenetica, che la porta pian piano a modificare le sue vecchie abitudini, alle quali dichiarava di essere molto attaccata. Pian piano si allontana anche dai suoi amici più cari e dal suo fidanzato che, data la sua metamorfosi fisica e interiore, finiscono per non riconoscerla più. Con molta perseveranza e dedizione la ragazza riesce comunque  a svolgere bene il suo incarico, tanto da superare la sua collega senior ed entra “nelle grazie” della direttrice che, a un certo punto, le dice di rivedere in lei se stessa da giovane. La ragazza capisce però di non essere interessata a quel genere di vita, lascia il suo incarico e cerca lavoro come giornalista.

Molti potrebbero essere gli aspetti da analizzare, ma vorrei soffermare la mia attenzione sulla metamorfosi subita dalla ragazza. È interessante notare che la ragazza si trova in un ambiente di lavoro molto elegante e snob, dove lei è una nota assolutamente stonata, una ragazza qualsiasi nel mondo patinato dell’alta moda. A mio parere il modo in cui lei si è presentata, ovvero come ragazza semplice, intelligente, laureata e per niente interessata a quell’ambiente così frivolo, che considera solo come mezzo per ottenere delle buone referenze, è ancora più snob dell’atteggiamento di tutto il contesto (si presenta al colloquio senza neanche sapere con chi dovrà lavorare). Poi capisce che, restando ferma  nelle sue convinzioni, non riuscirà a far nulla di buono e inizia così la sua metamorfosi, decide di non fare da osservatore esterno e critico, ma di entrare in quel mondo e di provare a se stessa che può farcela. Si mette in gioco. Flessibilità e adattabilità quindi, la portano a raggiungere il suo obiettivo, cioè di ottenere delle ottime referenze per iniziare la desiderata carriera di giornalista.

 

 

*Iscritta al corso di giornalismo, anno accademico 2009-2010

          



26-11-09

 





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